Qual è la differenza tra lavoro agile e smart working?

Ultimamente spesso si sente parlare di queste nuove forme di organizzazione del lavoro.

L’obiettivo è quello di alleggerire e migliorare le prestazioni lavorative.

Sono tanti i vantaggi che l’una e l’altra forma di lavoro possono offrire ai datori di lavoro, ma anche ai lavoratori.

Spesso però si fa confusione fra i termini, anche perché è veramente molto sottile distinguere fra le varie modalità.

Abbiamo preparato questa guida con l’intento di chiarire qual è la differenza tra smart working e lavoro agile.

Smart working: che cos’è

Secondo la definizione di smart working che si può leggere sul sito del Ministero del Lavoro, questa modalità si configura come un’esecuzione del rapporto di lavoro subordinato che si caratterizza per l’assenza di vincoli, sia dal punto di vista degli orari che dal punto di vista del luogo di lavoro.

Il datore di lavoro e il dipendente, però, si mettono d’accordo per organizzare le operazioni per cicli e obiettivi.

Il lavoratore così ha la possibilità di conciliare il suo lavoro con la sua vita personale.

Allo stesso tempo viene favorita la crescita della sua produttività.

Agile working: che cos’è

Per quanto riguarda la definizione di lavoro agile o agile working, dobbiamo rifarci all’articolo 18 della legge del 2 maggio 2017, numero 81, al comma 1, che riguarda le misure che sono volte a favorire l’articolazione flessibile del lavoro subordinato.

In questa legge viene subito chiarito che l’obiettivo del lavoro agile è quello di aumentare la competitività e di favorire la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della vita personale.

Quindi il lavoro agile si configura come una modalità del rapporto di lavoro subordinato che viene stabilita con un accordo tra le parti.

Anche in questo caso le forme di organizzazione possono essere dotate di cicli o obiettivi da raggiungere e il lavoratore si può servire di strumenti tecnologici per lo svolgimento della sua attività.

Quali sono le differenze tra i due

Ma qual è la differenza tra lavoro agile e smart working? In realtà, se si esamina a fondo la questione, ti puoi accorgere che ci sono diversi punti in comune.

Quindi, proprio per questo motivo, a volte non esiste una specifica differenza tra lavoro agile e smart working.

A volte, a ragione, i due termini vengono usati come sinonimi.

Fra gli elementi in comune che possiamo rintracciare c’è il fatto che entrambe le modalità di lavoro si fondano sul patto di corresponsabilità e sulla reciproca fiducia che si instaura sia tra i membri del team sia tra i dipendenti e il datore di lavoro.

Inoltre le differenze di competenze fra i vari dipendenti vengono intese come valore aggiunto che permette di raggiungere più facilmente i risultati proposti.

Sia lo smart working che il lavoro agile fanno ricorso alla tecnologia, però la differenza consiste nel fatto che nel caso dello smart working gli strumenti tecnologici aiutano a portare avanti essenzialmente le comunicazioni a distanza, mentre nell’agile working la tecnologia si sostituisce anche alle comunicazioni scritte e a quelle improntate ad un valore altamente burocratico.

Ma se vogliamo rintracciare la vera e profonda differenza tra lavoro agile e smart working, dobbiamo ragionare su un dato preciso: nell’agile working è prevista una revisione dell’organizzazione aziendale, per creare team multidisciplinari.

Possiamo dire insomma che il lavoro agile non corrisponde soltanto alla flessibilità di orario o del luogo di lavoro, ma tutto sta nel comprendere come questo lavoro viene organizzato, perché nel lavoro agile si basa tutto sul lavoro di squadra.

Poiché vengono meno le strutture a livello gerarchico, ogni singolo gruppo di lavoro non ha soltanto il compito di portare avanti un progetto, ma ha anche la funzione di valutare lo stato di avanzamento dei lavori e la possibilità eventuale di migliorare.

Vantaggi

Dopo aver chiarito la differenza tra lavoro agile e smart working, proviamo a vedere quali sono i vantaggi che queste forme di lavoro possono rappresentare, sia per i dipendenti che per l’azienda.

Per quanto riguarda le aziende, possiamo dire che il tutto si traduce in un miglioramento della produttività e in una riduzione delle assenze sul lavoro.

Inoltre l’azienda ha l’opportunità di risparmiare, perché riduce i costi degli spazi fisici da utilizzare.

Ci sono dei vantaggi anche per la produttività in generale per il Paese in cui queste forme di lavoro vengono attuate.

Per l’Italia le ultime indagini indicano che l’aumento della produttività si traduce in un valore economico pari a 13,7 miliardi di euro.

Quindi ci sono delle importanti ricadute a livello economico e sociale.

Per i dipendenti si può contare su una riduzione dei tempi e dei costi di trasferimento, in un miglioramento del rapporto fra tempi di lavoro e tempi da dedicare alla vita privata e in un incremento della motivazione e della soddisfazione.

Svantaggi

Molti però non sono convinti di tutti i vantaggi legati allo smart working e al lavoro agile.

Infatti individuano delle criticità, che sono emerse soprattutto quando queste forme di lavoro più flessibile sono state adottate e diffuse su larga scala a causa della pandemia.

Sono state individuate delle forzature che sono legate soprattutto al dover lavorare sempre da casa.

In gran parte un fattore che ha influito sui problemi è quello legato alla mancanza delle competenze digitali e delle tecnologie adeguate.

Diversi lavoratori hanno riscontrato una difficoltà a separare i tempi dedicati al lavoro da quelli dedicati alla vita privata.

Inoltre alcuni hanno sperimentato un senso di isolamento nei confronti delle organizzazioni lavorative.

Opinioni

Riteniamo che sicuramente lo smart working e il lavoro agile rappresentino delle forme di lavoro molto più flessibili rispetto a quelle più diffusamente praticate.

Sia l’una che l’altra modalità hanno molte potenzialità che devono essere approfondite, anche a livello di organizzazione, per riuscire a portare numerosi vantaggi.

Naturalmente si potrebbe cercare di bilanciare fra il lavoro in presenza, direttamente sul luogo di lavoro, e lo smart working e il lavoro agile, per riuscire ad usufruire delle utilità che tutte le forme possono comportare.

Una migliore organizzazione e una più diffusa abitudine nei confronti di un lavoro più flessibile possono aiutare a superare quelle criticità che sono state individuate e che comunque sono legate ad un momento storico particolare di emergenza sanitaria, che ha moltissimi risvolti da tenere in considerazione.